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La saga dei Florio
Letti tutti d’un fiato, una storia avvincente. Inizia tutto con una rivalsa in un Regno delle due Sicilie dove non conta cosa sai fare ma che titolo hai.
il primo libro mi è piaciuto di più, forse perché c’era quella voglia di riscatto sociale che non ho trovato nel secondo.
La storia d’amore più bella è sicuramente quella di Vincenzo e Giulia, che alla fine pur di stare insieme sfidano le convenzioni sociali del tempo.
Il successo economico e sociale della famiglia si confermerà con Ignazio senior, il figlio maschio,l’erede che permetterà finalmente a Giulia di diventare la signora Florio, dopo aver dato alla luce due figlie femmine.
Vincenzo però, nonostante egli stesso l’abbia fatto, non permetterà al figlio di sposarsi per amore, ha bisogno del titolo nobiliare per affermarsi definitivamente.
Ignazio diventerà anche senatore del Regno d’Italia, sarà il padrone indiscusso della Sicilia, non dimenticando mai le sue umili origini,ma il prezzo da pagare sarà molto alto, non amerà mai la moglie Giovanna D’Ondes, scelta da Vincenzo solamente per il suo titolo di baronessa.
I due avranno 4 figli, il primo, Vincenzino, morirà prematuramente. Sarà il secondogenito Ignazio junior a prendere le redini della dinastia.
La figlia Giulia sarà data in moglie a soli 15 anni al principe di Trabia , mentre l’ultimo figlio Vincenzo darà vita alla famosissima Targa Florio.
Il senatore morirà giovane e lascerà un’eredità immensa nelle mani del secondogenito, un ragazzo viziato e scapestrato che non ha nulla a vedere con le origini umili del padre, sposerà Donna Franca, insieme saranno protagonisti indiscussi della Palermo del primo Novecento, belli giovani e ricchissimi, i loro salotti saranno frequentati da artisti e intellettuali, la belle epoque di Palermo sono loro!
Quello che mi ha colpito maggiormente di tutta questa storia è l’influenza negativa dello stato italiano negli affari dei Florio, va bene che Ignazio junior non aveva certo l’accortezza e l’intuito del padre, ma i piemontesi (come li chiamavano ai tempi in Sicilia), toglievano opportunità alle imprese del sud per darle alle imprese del nord, soprattutto per quanto riguarda il commercio marittimo.
Questo purtroppo ci riporta alla realtà di una questione meridionale, mai risolta che parte anche da questo.
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ultimo libro letto
Durante la lettura di questo libro, seppur conoscendo la storia molto da vicino, sono palermitana e all’ epoca dei fatti avevo 9 anni, in cuor mio ho sperato un finale diverso, come se fosse stato possibile un lieto fine, ma era solamente un’illusione… Quest’illusione nasce dal fatto che questo libro non è un racconto di cronaca, non si limita a raccontare i fatti, è un romanzo e come tale ha un personaggio principale che ovviamente è il il giudice Falcone, con le sue paure,i suoi pensieri, la sua vita.
Ti entra dentro nell’intimo e perciò speri fino all’ultimo capitolo che qualcosa cambi, che possa sopravvivere…ma come si evince dal titolo “Solo è il coraggio”.
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